p.Alex
e Beppe Grillo
P. Alex
Zanotelli e Beppe Grillo hanno fatto l'ultimo intervento del
Convegno di Verona..... L'hanno fatto insieme (un duo veramente
unico e speciale.. quasi irripetibile!) Parlando prima uno e poi
l'altro hanno a loro modo (con l'umorismo l'uno e con la forza
della testimonianza l'altro) lanciato un messaggio forte e
chiaro.... che ovviamente non vi anticipiamo ma lo
lasciamo leggere a voi...
Beppe
Grillo
Vorrei
fare una piccola prefazione: come ho conosciuto Alex Zanotelli. Ho
voluto io conoscerlo, perché sentivo parlare di lui come di un
rappresentante fortissimo che parlava di economia e un uomo di
fede, un uomo che vive in un posto incredibile. Allora un giorno
è venuto a casa mia con i sandali, una specie di saio e sul bordo
della mia piscina mi dice: “Grillo bisogna fare qualcosa contro
la globalizzazione!”. Io ho detto: “Buttiamoci in piscina
tutti e due”, scusate se dico questo, ma mi sentivo talmente in
imbarazzo e nonostante tutto vedevo che lui è un uomo
potentissimo che non ha nulla e il nulla è un nulla devastante.
E’ un uomo con un passato incredibile, con un presente
straordinario. E’ un uomo che avrà sulla coscienza tutta la
vita Veltroni, è un uomo
che l’ha rovinato; questo povero Veltroni che ha voluto sulle
soglie dei 50 anni andare a vedere se era vero che morivano di
fame. C’è solo questa gente che riesce a capire il male e la
devastazione e ne ha contatto ad un’età incredibile; è un
po’ come Jovanotti
che ha letto Marx a 35 anni ed è andato fuori di testa e ha
cominciato a dire che il debito non bisogna volerlo più ed è
andato a Sanremo. Ora il fatto del debito, del credito, del
non-debito di Jovanotti che va a Sanremo e decide di cancellarlo
sono cose straordinarie e dettate dal cuore più che da una seria
constatazione dei fatti, o almeno credo. Il debito non si può
cancellare: sarebbe semplice fare come Jovanotti e dire “Non lo
vogliamo più”, altrimenti il nostro debito pubblico di due
milioni e mezzo di miliardi potremmo cancellarlo domai mattina. A
chi li dobbiamo questi soldi, a noi? Benissimo, domani a
mezzogiorno con i telefonini facciamo un numero a caso, ci
chiamiamo: “Li vuoi tu?”, “Io no”. E cancelliamo il debito
alla Jovanotti. Ora il debito è una lama a doppio taglio, il
debito non si può estinguere, si può camuffare, ma noi viviamo
dentro, permeati da questo debito, oggi il debito viene venduto e
fanno soldi vendendo debiti il FMI e la BM: sono organi nati per
far star bene tutto il mondo, stanno vendendo il debito del Terzo
Mondo a grandi multinazionali, le quali comprano il debito, vanno
nel paese debitore e dicono: “Benissimo, lo eliminiamo a patto
che: ci fai fare un piccolo aggiustamento strutturale, ma
piccolo”. Perché l’aggiustamento strutturale nel linguaggio
dell’economia è far convergere la legge della domanda con
l’offerta, dove l’offerta è, scusate il termine, un buco, un
buchino di culo piccolo, piccolissimo e la domanda è una supposta
grossa come un dirigibile. L’inserimento della supposta
nell’offerta si chiama: adeguamento strutturale! Allora, io non
ho ricette, non so se conviene continuare a riderci sopra, ma so
che in un modo anche piccolo si può fare qualcosa, come dice Alex.
Se siete qua in tantissimi vuol dire che c’è tanta gente che ha
capito che qualcosina si può fare e qualcosina sta succedendo:
diceva Alex che ci sono migliaia di organizzazioni e non si riesce
a far convergere questi sforzi in uno sforzo comune, invece i 68,
questi del WTO ci sono
riusciti. Hanno un po’ paura, queste cose delle biotecnologie
sono state un po’ fermate, le modificazioni genetiche le hanno
fermate un po’ e le hanno fermate l’opinione pubblica, milioni
di persone, quindi sotto c’è qualcosa che si muove, io sono
ottimista, quindi io vi ringrazio di essere qua, perché poi siete
voi che fate il lavoro sul campo, quello del boicottaggio e altre
cose. Io per esempio, e qui dico qual è la diversità di mentalità
tra la noi e la Germania, l’Europa. Sono anni che dico che
Europa è una parola che non vuol dire nulla; quando sento parlare
dell’Europa dell’uguaglianza ho i brividi, perché non siamo
uguali, ma è bello essere diversi; invece, è bello scambiarci
delle cose, l’Europa e tutti uguali e la libertà dei popoli, di
spostarsi...un disoccupato di Teramo può andare liberamente a
Bonn e fare il disoccupato a Bonn, è bellissimo, questo
spostamento della gente e poi ci lamentiamo che l’Euro non
decolla, ma non vuol dire nulla l’Euro. Cosa vuol dire che è
forte o debole, sono parole che non hanno senso. Prodi dice:
“Non va poi male, poi speriamo tantissimo nell’inserimento in
Europa della dracma”, la dracma...ci tirerà su il morale...la
dracma..i greci! Allora, vorrei ora cedere la parola a Zanotelli,
perché lui dal suo punto di vista ci può dire qualcosa, anche se
io, lui, lo vorrei un po’ di qua, perché di qui potrebbe fare
molti più danni di quelli che fa là.
Alex
Zanotelli
Prima
di tutto mentre Grillo parlava stavo un attimo riflettendo sul
significato di questo incontro e cercavo di capire che razza di
accoppiata è mai successa stamattina, mi sembra che quando un
ragazzino e una ragazzina si ritrovano dicono che Dio li fa e poi
li accoppia, non so se questo vale anche per Grillo
ed Alex! E’ vero quanto ha raccontato sul nostro incontro,
lui mi aveva cercato in giro per l’Italia e ha fatto di tutto,
sarà stato il 1996, ad un certo punto ha telefonato a casa mia e
c’era la mia nipotina che dice: “Pronto”, “Pronto”, dice
lui “Sono Beppe Grillo”, “Non prendermi in giro” e gli
sbatte in faccia la cornetta. Alla fine mi ha trovato e mi ha
detto: “Vieni perché io devo parlarti” e sono andato a
Genova. Io sono entrato come si entra nei grandi santuari: una
bellissima villa con piscina e mi son seduto un po’ imbarazzato
e lui lo era ancora più di me e dice: “Sai io mi sento
imbarazzato davanti a te, però cos’è che possiamo fare?”. Io
gli ho detto: “Guarda io non mi aspetto da te che tu faccia il
monaco, ma penso che sia importante in questo momento che facciamo
girare determinati messaggi e quindi se tu puoi portare in giro
per l’Italia e ho visto che c’è gente che ha voglia di una
cultura alternativa, per favore datti da fare. Poi sul tuo stile
di vita ci ritorneremo sopra”. Oggi penso potrebbe essere il
momento di tornarci su dato che siamo insieme.
Ha
fatto la battuta su Veltroni e ha ragione, infatti arrivo adesso
dalle 4 e lui non lo sa neanche, perché ho fatto ieri sera un
incontro con Veltroni. L’abbiamo costretto a rispondere, è
stato un incontro importante, perché mi diceva dopo Gianni Minà:
“Alex ti ringrazio perché per la prima volta hai incastrato un
politico a dirti pubblicamente e mettere per iscritto le nove
domande, per cui sarà un confronto pubblico”. E’ importante
per me anche questo discorso politico: è inutile che i missionari
vadano a fare le giornate missionarie per parlare alle vecchiette:
questo discorso politico penso sia molto importante, perché poi
deve tradursi in scelte economiche .
La
domanda che Grillo mi faceva era quali speranze dal basso. Direi
che a livello politico ed economico non ci sono speranze. Le cose
vanno sempre peggio per i poveri. E’ inutile che vi dia delle
statistiche, basta vivere a Korogocho
dalla mattina alla sera, stiamo arrivando a Nairobi al 50% di
bambini che non possono entrare in prima elementare perché costa
troppo e non nelle scuole private, quelle che voi state di nuovo
sventolando in giro come bandierine pericolosissime, ma nella
scuola pubblica, dove secondo la Carta dei diritti dell’uomo
firmata dagli stati del mondo, ogni bimbo ha diritto a
un’educazione elementare senza pagare. Sono d’accordo con
Grillo quando dice che il debito non tratta. Tutte le campagne che
sono state fatte almeno aiutano a riflettere, si parla soltanto di
ciò che si vede, ma le cause profonde non vengono affrontate.
Anche una campagna seria come Jubilee 2000 non affronta il
problema degli aggiustamenti strutturali. Quando il FMI rimette i
debiti, impone che una nazione segua i dettami degli aggiustamenti
strutturali, sono proprio quelli che affamano e questo è un
tradimento. Ecco perché dobbiamo appoggiare le campagne, ma
essere anche critici e capire quello che sta dietro ogni cosa. Dal
basso non è che ci siano chissà quali cose, i poveri stanno
sempre peggio. Ecco perché mi fa male venir fuori da Korogocho,
perché io ho abbandonato quella gente, perché io me ne posso
andare e loro rimangono e soffrono, sono volti non statistiche. Vi
dico però che c’è speranza e viene da questi poveri che hanno
una forza d’animo che non riesci a capire. Tutti questi bambini
che ti si aggrappano addosso, che saltano, che ballano, che mi
dicono: “Alex jiu!”, che non vuol dire giù, ma su, perché
hanno una voglia matta di vivere. Questa gente fa rinascere dentro
di te la voglia di danzare la vita. e quindi se riesco ad andare
avanti e a danzare la vita è grazie ai poveri.
I
poveri si stanno organizzando. Ho qui il proclama della campagna
per la terra e dicono: “Noi riaffermiamo la nostra umanità,
siamo persone”. La domanda fondamentale è: davvero oggi due
miliardi e mezzo di persone hanno sì e no il diritto di esistere.
Questi due milioni di baraccati costretti a vivere nell’1,5%
della terra di Nairobi si sono messi assieme e domandano almeno il
diritto alla terra. Questo davvero apre delle speranze grosse.
Ecco come i poveri si organizzano e parlo anche della lotta contro
la Del Monte. Non ci sono mai andato alla Del
Monte, perché avevo paura che mi spedissero fuori
immediatamente. Un mese fa mi hanno invitato i lavoratori a
partecipare ad un incontro: bellissimo. Un migliaio di lavoratori
con una forza d’animo, una gioia, una solidarietà con il loro
responsabile: Daniel Olchulè, un uomo che hanno cercato di
corrompere. Ad un certo punto i lavoratori avevano visto sulla
bacheca della compagnia una noticina: “Cercasi posto o nuovo
lavoro al posto di Daniel Olchulè”. Abbiamo spedito la notizia
a Gesualdi che l’ha fatta
entrare nel circuito internazionale. La reazione è stata
immediata: il direttore generale internazionale telefona al
direttore e dice: “Ma voi siete matti, ma sapete cosa vuol dire
licenziarlo in questo momento in cui c’è il boicottaggio? Vi do
un’ora per ritirare tutto”. Chiamano immediatamente Olchulè e
gli dicono: “Ma che razza di amici hai in giro per il mondo; ma
chi ti sta sostenendo in questa maniera! Scusaci e va avanti con
il tuo lavoro”. Ecco la vostra forza e la forza enorme che hanno
i poveri.
Beppe
Grillo
Io
non ho delle formule magiche, penso però che questo sistema stia
scricchiolando. Si sono radunati questi grandi a Cernobbio e hanno
ipotizzato che la vita almeno di qua possa essere vincolata a una
formuletta matematica: una banca centrale che aumenti dello 0,25
il tasso di sconto e noi staremo automaticamente meglio. Io credo
che ci sia una malattia mentale, è gente che parla di economia
senza più sapere cosa sia l’economia, come i pesci sono gli
unici che non sanno cos’è l’acqua, loro non sanno più di
cosa stanno parlando e vedo tutti questi messaggeri di economia
del Terzo Millennio di 80 anni che parlano del Prodotto Interno
Lordo, il PIL, la crescita e sento questa parola che mi fa
rabbrividire: la competitività. Dobbiamo competere, io devo
insegnare ai miei sei figli che la loro vita sarà una
competizione straordinaria. Non glielo voglio insegnare, non gli
serve, io voglio che il futuro sia per lo meno un pochino più
divertente che non la competitività.
Hanno
cambiato il presidente della Confindustria e ci hanno messo un
napoletano: D’Amato, un giovane, e ho detto: “Almeno dai
napoletani si dirà qualcosa di straordinario!”, la prima cosa
che ha detto è stata: “Bisogna andare avanti, la macchina non
si deve fermare!”. Un napoletano che parla così o l’hanno
modificato geneticamente o non si sa cosa. Pensavo che perlomeno
un giovane avesse una visione che oltrepassasse i tre mesi, invece
la visione dell’economia e del mondo sta diventando a tre mesi
che è il tempo in cui pagano i dividendi. Abbiamo una visione del
mondo a tre mesi: pazzesco! E allora tutti i problemi li
demandiamo a qualcun altro che deve ancora venire. Noi facciamo un
debito che pagheranno quelli che verranno tra 50 anni, noi stiamo
pagando dei debiti che hanno fatto 50 anni fa. Allora c’è
questo sogno che la tecnologia risolverà tutto: la tecnologia sta
risolvendo un bel problema che è quello di baipassare questi
mezzi di informazione con Internet che
è straordinario. Con Internet uno ha una informazione
e la butta in rete, è straordinario.
Un’altra
parola che mi fa rabbrividire è privatizzare, una parola che non
vuol dire niente. La parola privato è straordinaria, perché sei
tu, hai un nome, un cognome, un indirizzo, una casa, un odore, si
sa chi è il privato, siamo noi i privati. Guarda cos’è
diventato il privato: una società anonima, di chi è non si sa.
Ma dove sta? Alle Bermuda, alle Barbados, alle Isole Figi e cosa
fa non si sa, è responsabile sì, ma limitatamente, molto
limitatamente. Ecco questo guaio, è un sistema che scricchiola,
perché è tutto in funzione di un PIL che non vuol più dire
niente. Erano meccanismi che andavano bene per la ricostruzione
dopo la guerra, fare macchine, autostrade, la crescita ci doveva
essere, eravamo distrutti, ma adesso non funziona più come idea,
non si può più fare 33 milioni di automobili e poi dire:
“Bisogna fare delle strade in più”, è da dementi, perché
come aumenti una strada aumenti anche il traffico, i posteggi e
così va avanti fino a che poi arriva un punto che cambia un po’
tutta la situazione. Il PIL è una parolaccia di per sé. Oggi si
parla di logistica, di qualità totale, ISO 9000, oggi c’è il
più grande capitalismo di sinistra che io abbia mai visto, è il
capitalista che non rischia più, che mette i soldi e li rivuole
tutti indietro, è il capitale bolscevico. Allora sono tutti
meccanismi che stanno cambiando con una velocità pazzesca.
L’inserimento di questo terzo incomodo che è la pubblicità che
falsa il mercato della domanda e dell’offerta.. Io sento un
calciatore che prende 60 miliardi e dico: “Chi glieli dà, il
presidente della società, Cragnotti assolutamente no che Rutelli
dice che è un benefattore dell’umanità. Cragnotti ha una
fedina penale lunga così. Cragnotti è una che in Canada lo hanno
interdetto a vita a fare qualsiasi tipo di operazione. E’ un
uomo spaventoso. Associazioni a delinquere, evasioni fiscali, si
compra le azioni che sono sue e poi se le rivende da solo, fa un
casino, ci guadagna, si presta i soldi e se li ridà indietro, e
diventano tutti presidenti di società di calcio, ma chi è che dà
60 miliardi a un calciatore, glieli dà il tifoso, quello che va
allo stadio. Io pago Ronaldo 60 miliardi quando vado a cambiare le
gomme della mia macchina. Allora dov’è il libero mercato? Il
libero mercato sarebbe che se mi piace Ronaldo lo finanzio, se mi
fa schifo il calcio non lo finanzio, invece lo finanziamo in modo
obbligatorio e non ce lo dice nessuno. Io ho visto una cosa
bellissima in Germania, il ministro della famiglia e c’era un
casino per le trasmissioni violente alla televisione. Questa
signora è andata in un talk-show è si e presentata con le mani
dietro la schiena e ha detto: “Vorrei parlare per 30 secondi,
per cortesia. Noi facciamo tutto sto casino per le trasmissioni
violente per i nostri ragazzi, allora vi dico solo due parole,
questa è una marca di birra che finanzia le trasmissioni violente
alle 8 di sera, per cortesia compratene un’altra marca. Grazie
buongiorno” e se n’è andata. Ma questo non l’ha fatto un
verde: questa è politica seria. Quando la Shell ha minacciato di
affondare le proprie piattaforme facendo un casino coi PCB, noi
sentiamo parlare ogni tanto di PCB e poi leggiamo sul giornale che
30 orsi al polo nascono ermafroditi col PCB e io dico: “Magari
potessi io essere ermafrodita, avere sia l’apparato genitale
maschile che femminile, sarebbe una meraviglia, non è più un
problema. L’orso adesso comincia ad abituarsi, perché dice:
<<Un po’ faccio l’orso io, un po’ fai l’orsa tu>>”.
La Shell dice: “Io affondo le piattaforme” e c’era il
rischio della rovina totale del pesce, perché sono 400 da
affondare. Qual è stata la risposta? Kohl è andato in
televisione e ha detto: “Io non faccio più benzina alla Shell,
loro capiscono solo il regime del fatturato”. La gente ha
cominciato a non fare più benzina alla Shell, la Shell ha detto:
“Ci siamo sbagliati, la recuperiamo”.
E’
chiaro che nel nostro piccolo fare boicottaggi diventa un dramma,
perché solo la Nestlé ha 500 prodotti. Vedo quelli coriacei che
vanno a fare la spesa con manualetto e dicono: “Ma di chi è
l’Orzoro, di chi è?”. Non ti puoi ricordare tutto, ma è
questa la politica vera, è non farci prendere per i fondelli con
il prezzo della benzina. Quello che abbiamo perso di vista è che
ci sono energie alternative al petrolio che funzionano già:
l’idrogeno, il sole, pompe a calore, l’alcol; se noi pensiamo
che stia aumentando la benzina è una bugia, da 30 anni quello che
è veramente aumentato non è la benzina, ma è il pane che è
triplicato di prezzo, l’acqua è decuplicata di prezzo. Ora,
della benzina ne posso fare a meno, domani mattina ci metto
l’alcol, ma il pane e l’acqua non li posso sostituire. Sotto i
nostri occhi ci deviano l’attenzione su cose che non sono
incredibili, perché abbiamo lasciato nel libero mercato totale il
prezzo dell’energia che è il prezzo della nostra salute. Vi
ricordate chi diceva: “Energia costo zero e fucile sulla
spalla”? Berlusconi lo diceva? Lo diceva Lenin che voleva
l’energia a costo zero così le fabbriche lavoravano e noi
vogliamo l’energia a costo zero, ma siamo pazzi, siamo tutti di
sinistra, Berlusconi è il più estremista di sinistra che ho mai
conosciuto e non lo sa. Allora la politica quale dovrebbe essere?
La politica non è eleggere Berlusconi o D’Alema è fare due
righe semplici, l’umanità va avanti con due righette. Chi
eleggerebbe uno che dice che in tre anni la benzina costerà 10000
lire al litro? Sarebbe straordinario, perché è il suo prezzo
reale per i danni che fa. A noi non cambierebbe niente, una
macchina che consuma tanto non la comprerebbe più nessuno,
farebbero macchine che con un litro fanno 100 chilometri già che
ce l’hanno da 20 anni nei magazzini. Il mondo cambierebbe,
quello che fa le magliette col trasporto col prezzo agevolato non
sarebbe più agevolato, quindi invece di far fare le magliette in
Thailandia dai bambini, le farà fare dai disoccupati. Invece
aspettiamo che finisca il petrolio, l’età della pietra non è
mica finita perché erano finite le pietre. Che senso ha che
l’Austria che sono 7 milioni di individui abbiamo 150 volte i
pannelli solari degli italiani che sono 60 milioni? Che senso ha
che i più grossi produttori di energia solare siano la Svezia, la
Scandinavia, la Danimarca, la Germania e la Svizzera che hanno due
ore di sole l’anno, noi abbiamo tutto il Sud col sole e cosa
fanno al Sud? Oh sole mio...
Alex
Zanotelli
Grillo
prima ha parlato di malattia mentale, già Erich Fromm nel suo
libro “Avere o essere” aveva definito la società occidentale
una società necrofila, noi ci guardiamo l’ombelico e siamo
rivolti su noi stessi ed è lì la causa della nostra malattia.
Siamo tutti malati, perché questa società è basata
sull’egoismo o il capitalismo. Ecco perché questo sistema è
così suadente, perché gioca su quello che c’è di più
profondo in noi. Sbagliava Marx quando diceva che l’uomo era
buono, che la società lo rendeva cattivo; invece stiamo scoprendo
che ognuno di noi ha un profondo egoismo e se c’è un sistema
che è marcio è perché tutti noi lo vogliamo. E’ inutile
prendersela con Clinton, Veltroni, in fondo se c’è un sistema
è perché tutti lo vogliamo. Tutta la psicoanalisi di Fromm, che
era ebreo ma si diceva agnostico, si basa sulla Parola del Vangelo
di Marco quando Gesù dice che se tu la tua vita la tieni a denti
stretti sei già morto, se tu sei capace di buttarla, di darla sei
vivo.
E’
stata usata un’altra parola oscena: privatizzare. Si privatizza
sull’egoismo, nient’altro di nuovo che giocare sulla privacy
che vi porta poi alle politiche del FMI. Pensate in Africa dove
300 milioni di persone vivono con meno di un dollaro al giorno, ma
cosa privatizzate. Oggi tutto è privatizzato, anche il Keyatta
Hospital a Nairobi dove un povero non può più presentarsi se non
ha 1000 scellini. Ecco la gravità di queste politiche che sono il
cuore di questo sistema malato. Vorrei tornare sul discorso di
Cragnotti, che è il proprietario della Lazio, ma anche della Del
Monte. Ricordo quando è scoppiato il caso Del Monte, mi ha
chiamato il direttore generale della Del Monte Kenya e dice: Io ho
bisogno di parlare con te”. Per un’ora intera ha continuato a
tuonare dicendo che tutto era falso. Dico: “Guarda in caso
prenditela con Gesualdi perché ha scritto lui l’articolo, io ho
fatto al massimo da tramite”. E’ incredibile quello che il
potere economico fa. Uscendo mi dice: “Alex, so che tu sei un
missionario e so che avete bisogno di soldi, sappi che la Del
Monte spende mezzo milione di dollari all’anno di carità, se
hai bisogno fatti vivo”. Dico: “Grazie, molte grazie”.
L’ho salutato e se n’è andato. Ecco il senso del sistema,
vedete da Cragnotti in giù dove si va. Adesso sembra che
accettino di firmare, altrimenti rilanceremo la campagna contro la
Del Monte, perché davvero vogliamo quello che chiediamo: non si
può permettere che 6000 operai tra cui 2000 con un contratto e
4000 stagionali pagati, quando lavorano, meno di un dollaro al
giorno. Questa davvero è violazione dei diritti umani
fondamentali.
Tento
di rispondere alla domanda che mi è stata posta sul ripensare
lo sviluppo e prima di tutto è chiaro che su questa strada
non c’è più futuro. Quando i politici vi parlano di sviluppo
sostenibile è una bugia, perché non c’è nessuno sviluppo
sostenibile se perfino il Presidente del FMI uscente, che è stato
messo dal Vaticano nella Commissione Pontificia per la Giustizia e
Pace e non capisco come sia successo, in un suo discorso a Manila
ha detto: “Ragazzi miei, la torta non si può più aumentare”.
E se c’è arrivato lui penso che possiamo arrivarci anche noi;
la torta non si può più aumentare, dobbiamo solo imparare a
dividerla un po’ più equamente. Non è possibile che i nostri
politici italiani non riescano a dircelo e continuare ad
ingannarci parlando di futuro sostenibile e sviluppo del PIL. Se
il 20% utilizza l’82% delle risorse ha già posta un’ipoteca
gravissima sull’ecosistema. Quando anche gli altri 80% vivranno
come noi, chi ci potrà vivere a questo mondo, cioè non c’è
sviluppo sostenibile, c’è solo un futuro sostenibile se noi
riusciamo a ridimensionare il nostro stile di vita. anche Grillo
dovrà cominciare a ridimensionare un sacco di cose della sua
vita. Voi non votate quando andate andrete a votare l’anno
prossimo, ma quando beatamente vi raggirate per i nuovi santuari e
le nuove chiese che andate costruendo nei supermercati con tanta
sontuosità dove tra poco vi faremo anche la cappella col
Santissimo Sacramento e devotamente andrete ad adorarlo. Voi avete
un potere enorme per ridimensionare questo sistema.
Non
è come affermava Marx che i poveri sono buoni e i ricchi sono
cattivi, ma nel Sud del mondo i poveri sono altrettanto tentati
dal consumismo. Venite a vedere nelle baraccopoli di Nairobi la
tentazione di questo miraggio. Ecco perché anche con i poveri è
un processo si conversione, ma non possiamo permettere che vivano
come vivono, perché è peccato una vita senza dignità come la
trovate nelle baraccopoli. L’ONU già proietta fra 20 anni che
avrete 400 500 milioni di baraccati in Africa. I poveri sono
convocati quanto noi a far nascere dentro di loro qualcosa di
nuovo. Loro hanno capito che è impossibile vivere così.
L’unica soluzione è che noi ricchi dobbiamo fare un passo
indietro e i poveri un passo in avanti. Ci sono due categorie di
poveri: i poveri che forse potrebbero fare un passo in avanti e i
miserabili, sono il 20% del mondo che ha appena l’1,4% delle
risorse globali. Non lo possiamo tollerare, ecco perché siamo
tutti convocati a conversione, questo è il
cuore del Giubileo.
RISPOSTE
ALLE DOMANDE:
Grillo: Sui cibi c’è scritto qualsiasi cosa, ma sanno benissimo
che nessuno si mette a leggere le composizioni chimiche di un
prodotto, sarebbe bello legge la composizione del prezzo. Ci sono
industrie che hanno fatto i miliardi perché hanno venduto cose
con scritto sopra quello che non c’era: non contiene
conservanti, non contiene grassi, non contiene zuccheri e
costavano di più, ma se non contiene! Siamo passati
dall’industria del “non contiene” a quella del “potrebbe
contenere”. “Potrebbe contenere del cibo modificato
geneticamente”.
Ho
paura delle troppe percentuali, non credo sia la via da seguire
quella del Dio vegetariano. Ognuno prende le sue decisioni. Ho
parlato con due ambientalisti straordinari che hanno vissuto due
anni su un’isoletta davanti la Groenlandia, studiavano l’albatros,
mi hanno detto: “Sta succedendo una cosa incredibile, con la
caccia delle balene si è triplicata la quantità di quel
granchietto che mangia la balena, le foche così si sono
sviluppate, perché mangiano tutto, le foche occupano lo spazio
fisico e l’albatros non può nidificare e si sta estinguendo.
Allora ci servirebbe un fucile a canne mozze per far fuori un
po’ di foche e fare due pelliccette così non disturbano gli
albatros”. Questo è il punto di vista di uno che vive per gli
animali. Tutto si può inquadrare nel problema della vita, della
clonazione e su cosa si può considerare vivo. Nel 1972 un nano
indiano ingegnere inventa un batterio che mangiava i residui di
petrolio, ma la commissione dice che non si possono brevettare
organismi viventi. Allora l’ingegnere, dice che non si deve
considerare vivo; dopo 12 anni di dibattiti decidono di
brevettarlo con la sentenza: “Dato che non ha le gambe si deve
considerare un detersivo”. Il concetto di vita e di morte è un
concetto politico. Ci stiamo assuefacendo alle immagini che ci
mostrano bambini che muoiono di fame e pensiamo che l’operatore
che è lì li aiuterà e rimetto la mia coscienze apposto, ma è
una mia autodifesa. Penso ai bambini gonfi e ai nostri grassi: uno
è gonfio e l’altro è pieno. Quando sento dire che siamo in
troppi, i troppi sono sempre gli altri, noi siamo giusti. Un
americano consuma come venti cinesi, chi sono i troppi? Mi sento
confuso, non so chi è
il povero. Il povero da noi è chi non ha il telefonino, si
sente un disgraziato, di là è uno che non raggiunge le 2000
calorie al giorno. Il nostro problema più grande è il telefonino
che non funziona e mentre il pedofilo ci mette d’accordo tutti
l’infanzia se n’è andata. Ho visto qui fuori una mamma con un
bambina piccola che aveva l’orecchino col buco e un braccialetto
d’oro e il papà la maglia di Pluto. Ma cosa sta succedendo? Qui
l’infanzia se ne va, i ragazzi sono già vecchi.
Per
quanto riguarda i bollini in Germania hanno fatto una campagna 5
anni fa dei prodotti col bollino blu che la gente pagava il 10% in
più perché sapevano che era fatto in un certo modo ed era
riciclabile. Hanno aperto le frontiere con l’Est e hanno visto
le discariche piene dei prodotti con questo bollino.
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