Ci sono esperienze che ti colpiscono, e partecipare al gruppo Gim, per me, è stato così.
Riflessioni di Martina

Poche volte mi sono sentita così accolta e apprezzata senza giudizio. Ho avuto l’opportunità di stare per due giorni con tanta Bella gente. E questo per quanto mi riguarda è stata la cosa più importante del primo week end Gim di quest anno: sentirsi subito parte di una grande famiglia. La cosa che più mi piace è il grande rispetto e la grande accoglienza per il diverso, per l’altro, vissuta sempre come una ricchezza.
Sabato 26 ottobre è iniziato il week end con il tè delle quattro che è un fantastico modo per conoscere quelli che non si è mai visti e salutare quelli che si conosce da un po’. Salire in capellina è stata poi una festa, la preghiera, lungi dall’essere noiosa o sterile riscalda il cuore con canti e riflessioni. Il tema era l’annoso problema della tratta degli schiavi… e il pregarne tutti insieme mi ha fatto sentire parte della soluzione. Abbiamo poi ascoltato il vangelo delle nozze di Cana, e la condivisione che ne è seguita è stata molto toccante e liberatoria; è questo il bello del Gim, nulla che viene detto e condiviso è sbagliato o proibito, ma tutto viene ascoltato e accolto.
La sera, dopo una cena conviviale, si è parlato un po’ del sinodo per l’Amazzonia. Personalmente penso che sia un bel segnale da parte della Chiesa quello di ammettere un problema e cercare una soluzione almeno per le cose che le competono. Abbiamo molto da imparare dai popoli che vivono ancora una religiosità a contatto con la terra e che ascoltano il grande legame che ci lega ad essa.
La mattina di domenica ci siamo recati al seminario minore per il Mission Meeting Giovani ed è stata una festa bellissima, forte e toccante. Il tema ovviamente era la missione in vari suoi aspetti. Ci sono state delle testimonianze molto forti che mi han fatto toccare con mano i problemi che scuotono il nostro povero pianeta. I due sentimenti contrastanti che mi hanno invasa erano la gioia e gratitudine per tutte queste belle realtà che si danno da fare per migliorare le cose, insieme ad una grande infinita rabbia, ma del resto la rabbia è utile, da la spinta per no fermarsi, non accontentarsi e cambiare le cose. Il pomeriggio ci son state delle attività diverse tutte all’insegna della multiculturalità, io ho partecipato a quella di Arte-migrante, una realtà presente in ormai 30 città italiane, che permette, in cerchio, di condividere un pezzetto di arte unendo così persone di diverse culture e realtà.
Il week end si è concluso con una messa spaziale che non finiva mai perché la gioia e l’entusiasmo del coro non voleva farci smettere di cantare e ballare in un tripudio di felicità. Che dire: GRAZIE! perché momenti così esistono, persone così esistono e insieme possiamo cambiare il mondo all’insegna della pace.
Martina - GIM1