São
Paulo, Brasile - Natale 2002
Miei
cari amici,
il mio saluto affettuoso di pace e gioia in questo tempo
santo del Natale! Non voglio lasciar passare di nuovo le feste
senza farmi sentire. Scusatemi se questa vi arriverà soltanto
dopo il Natale. Devo rubare il tempo ai tanti impegni che premono
per stare un po' con voi. Vorrei poter inviare a chi mi ha scritto
una risposta più personale... Penso in particolare a coloro che
quest'anno hanno perso una persona cara o vivono con la malattia o
altro tipo di sofferenza. Il Natale sia per voi un momento per
sentire più da vicino l'amore misericordioso di Dio. Nel pensiero
e nel cuore vi ho presenti tutti e vi affido al Signore. Colgo
l'occasione per ringraziarvi di come, in un modo o nell'altro,
partecipate alla mia vita missionaria. Le vostre preghiere, la
vostra amicizia, il vostro aiuto concreto sono molto importanti
per me e la nostra gente. Il Signore benedica tutti.
Mi trovo da più di undici anni in
Brasile e da tre a São Paulo. La mia vita é più che mai piena
di attività. Sono incaricato della formazione dei nostri futuri
missionari che frequentano qui da noi quattro anni di teologia
prima dell'ordinazione sacerdotale e della loro destinazione alla
missione. Siamo in 18 e di nove nazionalità diverse dell'Europa,
dell'Africa e dell'America Latina. Il mio collega nell'équipe
formativa é congolese. É stato un anno molto bello e proficuo
per la nostra comunità, in un clima di serenità, impegno e
fraternità. Sette di loro hanno concluso la loro preparazione
teologica e pastorale e hanno fatto i voti perpetui: due del
Congo, due della Guatemala, due Italiani e un Brasiliano.
Quest'ultimo é già stato ordinato sacerdote e si prepara a
partire per la missione nel Sud Sudan. É il primo brasiliano in
quel paese, dove é cominciata con Daniele Comboni la nostra
missione, un secolo e mezzo fa. Mi sono sorpreso a pensare che
probabilmente sto realizzando un certo istinto paterno a questo
punto della mia vita!... Passare ad altri lo spirito
comboniano, condividere i valori e ciò che ho appreso, preparare
la prossima generazione di missionari ad abbracciare il grande
progetto di promuovere i valori del Vangelo nel mondo. Mi fa
contento rendermi conto di questo. Rende il mio servizio
più leggero e piacevole.
L'accompagnamento dei giovani in
formazione non mi impedisce di dedicarmi al lavoro pastorale nelle
comunità ecclesiali che formano la nostra area pastorale,
recentemente elevata a parrocchia. É la parte che mi piace di più.
Insieme ai laici impegnati, che sono la vera forza delle comunità
cristiane, portiamo avanti vari progetti pastorali e sociali per
rispondere alle gravi necessità della nostra gente. Quest'anno le
comunità sono arrivate a nove. La nostra più grande
preoccupazione é come raggiungere, con la Parola di Dio, le
centinaia e centinaia di famiglie che sono venute ad abitare le
case popolari in questa periferia, e come ridurre i livelli
assurdi di violenza di cui specialmente i giovani sono vittime.
Nove su dieci morti di persone tra i 15 e i 29 anni di età sono
morti violente! Per la stessa ragione, gli uomini qui in Brasile
vivono mediamente 8 anni meno che le donne! Per questo i nostri
programmi pastorali hanno una forte dimensione sociale. Le
piccole comunità ecclesiali di base sono ancora sementi di
speranza in un mare di paura e di disperazione. Dobbiamo
prima di tutto difendere e promuovere la vita. Gesù é venuto
perché avessimo la vita, e questa in abbondanza.
Ci dedichiamo soprattutto ai bambini
e agli adolescenti attraverso vari progetti che sono frutto di
convenzioni col potere pubblico locale e/o di aiuti economici di
amici, gruppi o istituzioni di fuori. Viviamo, quasi
quotidianamente, tra l'angoscia di vedere i ragazzi morire (quasi
sempre per violenza legata al traffico di droghe) e la felicità
dei bambini – ben nutriti, studiando, giocando – che ti
sorridono e ti abbracciano. Tra la tristezza di costatare
l'immensa sofferenza di tanta gente che lotta per sopravvivere con
un briciolo di dignità, e la soddisfazione per i cambiamenti
positivi che si riesce a realizzare. Difendere la vita e creare le
condizioni in cui essa possa prosperare é l'obiettivo del nostro
Centro di Diritti Umani, il Centro di Difesa dei Bambini e
Adolescenti, i programmi di dopo-scuola, il Fondo per le Borse di
Studio e altri progetti minori che portiamo avanti con la
collaborazione degli operatori locali. In tutte queste attività
miriamo alle famiglie più bisognose e soprattutto ai piccoli e
giovani che si trovano maggiormente a rischio di cadere vittime
del traffico e dell'uso di droga, la criminalità, e la ribellione
o disperazione per non aver davanti nessuna prospettiva di un
futuro buono. Il mio ruolo in tutto ciò é di coordinazione,
formazione, animazione e ricerca dei mezzi economici. Sento la
mancanza di un contatto più diretto, giorno per giorno, con la
gente, piccoli e grandi, per via dei tanti impegni nella
retroguardia!
Nel mezzo di una persistente crisi
economica – il prezzo degli alimenti é aumentato 40% in
due mesi, mentre il reddito dei lavoratori continua a diminuire
– e il Brasile non é appena campione del mondo di calcio ma
anche di disuguaglianza sociale – il paese sta vivendo
un tempo di grande speranza e aspettativa di tempi migliori. Il
popolo brasiliano ha eletto, nella maggior elezione democratica
del mondo, il suo primo presidente popolare. Operaio di
fabbrica e leader sindacale di origine umile, Luiz Inácio
da Silva, chiamato da tutti Lula, ha vinto in novembre con
una grande maggioranza di voti. Era la quarta elezione che
tentava. É la prima volta in 500 anni di storia del paese,
dalla colonia in poi, che
il potere sfugge alle mani dell'élite dominante. In un
paese dove 45 milioni di persone vivono con il valore di un $ al
giorno o meno, la sua prima promessa é stata quella di eliminare
la fame e la malnutrizione. La sua determinazione a ridurre la
povertà, la disoccupazione e l'esclusione sociale incontrerà
terribili ostacoli, come il debito esterno e interno, la
corruzione, limiti enormi di bilancio, i privilegi secolari dei
ricchi e potenti e le imposizioni del governo americano. Non sarà
facile. La gente sta pregando che Lula e il suo governo non si
lasciano corrompere dal potere e dimentichino il popolo che li ha
eletti, soprattutto i poveri. Non so cosa succederà in futuro, ma
che momento magico che il paese sta vivendo dopo decenni di lotte
per il diritto di scegliere un corso differente! Sono contento di
poter far parte di questa storia.
La
nostra più profonda speranza, però, si fonda sul fatto che il
Natale succede di nuovo! Viene per ricordarci che l'amore e la
com-passione sono il senso della vita e delle relazione umane; che
Dio si é mischiato con noi e la nostra storia, e si é impegnato
a renderla una storia "divina";
che il Figlio di Dio si
rivela nel volto dei deboli e dei sofferenti; che certamente il
potere e il denaro non ci fanno felici, ma solo grassi, vuoti e
divisi; che non c'è salvezza nelle armi, negli scudi nucleari,
nella preparazione alla guerra – che tragica illusione! E
il Natale verrà finché non abbiamo imparato la lezione perché
Dio é fedele e paziente e non potrebbe tollerare che ci
distruggiamo completamente. Impareremo a convivere con la
differenza dell'altro e a non vederla come una minaccia ma come
qualcosa che rende il mondo e la vita più belli. Il bimbo di
Betlemme ci insegni.
Cari amici, é stato bello, quasi
alla vigilia di Natale (!) stare un po' con voi. Non potendo
scrivere a tutti personalmente, vi penso tutti e vi auguro la
maggior felicità possibile in queste feste, nell'armonia della
famiglia unita. Dove non é possibile, il Signore vi aiuti a
sopportare la nostalgia e il dolore. A chi aspetta una risposta a
qualche messaggio o un grazie per l'aiuto dato... uno dei miei
propositi di anno nuovo é di mantenere un contatto più frequente
con amici e benefattori (che Dio mi aiuti!). Ma non arrendetevi!
Mi fa molto piacere sentirvi una volta tanto.
Con il mio affetto, pace e salute a
Natale e nell'Anno Nuovo,

|
Scrivi
a:
p.Renato
Lanfranchi-Missionarios Combonianos, Rua Guaiana
Timbo,705-Parque Santa Madalena 03983-140 Sao
Paulo SP-BRAZIL; mail renlan@terra.com.br,
telefono (011) 6702-2589.
|
|
Per
chi desidera aiutare
le attività missionarie di p.Renato
lo
può fare contattando la mamma
di p.Renato Lanfranchi (tel.0342-985246)
o i Missionari Comboniani di Verona
(tel.045-8002769/8004648
|
|
In questa pagina ci sono
alcuni importanti riferimenti a Comboni e al suo
carisma. Puoi consultare la pagina con i suoi
scritti, e gustarne lo spirito profetico.
Vita
di Comboni
Scritti
di Comboni
|
|
|
Visita la nuova sezione
all'interno dei "Testi
di approfondimento" dedicata alle riflessioni
di fr.Joel,
missionario comboniano, per scoprire su quali piste un'altra
chiesa è possibile, a partire dai documenti
della Dottrina Sociale della Chiesa.
|
|