Maria, donna della lode
«Maria,
donna che sa gioire e che sa esultare,
che si lascia invadere dalla
consolazione piena dello Spirito Santo,
nsegnaci a pregare perché possiamo
anche noi scoprire la fonte della gioia.
Nella casa di
Elisabetta, tua cugina,
sentendoti accolta e capita nel tuo intimo segreto,
prorompesti nell'inno di esultanza del cuore,
parlando di Dio, di te in
rapporto a Lui,
e della inaudita avventura già avviata di essere madre di
Cristo e di noi tutti,
popolo santo di Dio.
Insegnaci a dare un
ritmo di speranza e fremiti di gioia alle nostre preghiere,
a volte logorate da
amari piagnistei e intrise di mestizia quasi d'obbligo.
Il Vangelo ci parla
di te, Maria, e di Elisabetta:
ambedue custodivate nel cuore qualcosa,
che non
osavate o non volevate manifestare a nessuno.
Ciascuna di voi, però, si sentì
compresa dall'altra,
quel fatidico giorno della visitazione e aveste parole e
preghiera di festa.
Il vostro incontro
divenne liturgia di ringraziamento
e di lode al vostro ineffabile Dio.
Tu, donna della
gioia profonda, cantasti il Magnificat,
rapita e stupita di quanto il Signore
andava operando nell'umile sua serva.
Magnificat è il
grido, l'esplosione della gioia,
che scoppia dentro ciascuno di noi, quando si
sente accolto e compreso».